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lunedì 30 agosto 2010

Viaggio nell'enogastronomia campana: il nocillo

Tra i vari prodotti tipici dell'enogastronomia campana ritroviamo il nocillo, tradizionale liquore da bere a fine pasto per sfruttare a pieno le sue note qualità digestive.
Le zone di produzione di questa prelibatezza sono in particolare l'Irpinia e Sannio Beneventano.

Lo stesso Dipartimento di Economia e Politica agraria dell'Università"Federico II" lo ha infatti incluso nell'elenco dei prodotti tipici di quest'ultima zona.
Tra i maggiori luoghi di produzione si possono citare i territori di Forchia e Sant'Agata dei Goti, dove ha sede la maggior parte dei noceti, anche se ormai la tradizione è così radicata che numerose famiglie delle zone limitrofe lo producono in casa con metodi rigorosamente artigianali.
Il nocillo, che non si deve confondere con il nocino diffuso in Emilia Romagna e Veneto, è un liquore caratterizzato da una colorazione scura data dalla grande presenza di tannino all'interno del mallo della noce. E' ottenuto tramite la macerazione in alcool di erbe aromatiche, spezie e malli di noce che per tradizione vanno raccolti il 24 giugno, giorno di San Giovanni Battista. Le noci devono essere verdi quando vengono utilizzate.
Per ottenere questo magnifico liquore si devono prendere le noci e tagliarle in quattro spicchi. Dato che in quel periodo saranno ancora acerbe risulteranno morbide e facili al taglio. Una volta divise in spicchi vanno riposte in un boccaccio, unitamente all'alcool e alle spezie. Si usano ad esempio noce moscata, cannella, chiodi di garofano, ramoscelli di cedro e menta piperita, ma le varianti sono numerose. La macerazione deve durare quaranta giorni, tenendo il boccaccio esposto alla luce naturale e agitandolo quotidianamente.
Trascorso il periodo necessario bisogna passare l'alcool così ottenuto tramite un colino e aggiungervi uno sciroppo preparato a parte facendo bollire lo zucchero in acqua per dieci minuti. A questo punto basta imbottigliare il nocillo e lasciarlo riposare dai quattro ai sei mesi, anche se qualcuno inizia a berlo dopo soli due mesi.
Dal nocillo trae origine anche un suo sottoprodotto, il cosiddetto "vino di nocillo", che è realizzato versando del vino bianco in una bottiglia, mescolandolo ai residui del filtraggio del liquore e lasciandolo riposare circa venti giorni.
Per assaporare questo squisito liquore si deve andare direttamente nella zona di produzione, oppure lo si può trovare in commercio nei negozi che vendono prodotti enogastronomici tipici.

Autore post: Kya - Dott.ssa Chiara Bardini

Link sito: http://www.articolista.com

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